Come è nato e quanto è efficace il geomarketing?
Il mondo digitale è in continua evoluzione, tanto da offrire innumerevoli possibilità di sviluppo per attività di ogni genere. Tuttavia, specularmente, ogni novità porta con sé una selezione naturale di tutti quei business che non riescono o semplicemente non hanno intenzione di adattarsi al mutamento dei tempi. Anche il marketing, inteso come insieme complesso di strategie mirate a favorire i propri prodotti o servizi al cliente, non è immune da questo cambiamento: così è nato il geomarketing.
In sostanza, il geomarketing si sviluppa come analisi di dati economici e demografici in relazione a un certo territorio, finalizzata all’individuazione di un bacino di utenti e alla conseguente creazione di strategie di marketing, a breve e a medio termine, che ne influenzino il comportamento. Il risultato di un simile approccio è la maggiore semplicità con cui si possono organizzare strategie che si focalizzino su comunicazione, vendita, distribuzione e servizio clienti.
Come funziona il geomarketing
Anzitutto, è opportuno sottolineare che ciò che permette il geomarketing è la geolocalizzazione, ormai elemento presente su ogni dispositivo mobile e che viene collegato a numerose app, sia di sistema che scaricate. La quantità di dati raccolta ogni giorno è enorme, da smartphone e tablet in particolar modo.
Posizione geografica, interessi, bisogni, attività visitate spesso, sia online che fisicamente, sono solo alcuni dei parametri su cui si basano le analisi di geomarketing. I dati raccolti vengono spesso divisi per tipologia, ad esempio regione, provincia, comune, via, etc. Tutto questo permette di disporre e studiare i dati di un determinato bacino di utenti, e di farlo attraverso parametri come la fetta di popolazione individuata, i competitors presenti sul territorio, i consumi, il numero di tessere fedeltà, etc.
I dati estratti vengono caricati su un sistema GIS (Geographic Information System), «un sistema informativo computerizzato che permette l’acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti)». Attraverso una mappa così costituita si potrà più facilmente collegare e analizzare i dati, affinché report e previsioni su scenari futuri siano il più possibili attendibili e onnicomprensivi.
L’importanza di rivolgersi a professionisti
Il punto principale è comprendere non solo le esigenze del cliente e delinearne un profilo, ma anche se ci sono i margini effettivi – dunque non solo quelli teorici – per investire in un nuovo progetto, in una nuova attività, o anche estendere un business già esistente. Per farlo, non si può più prescindere da strategia di geomarketing che analizzino un territorio in tutta la complessità delle sue variabili, un territorio che può essere la città vicina, un’altra regione, ma anche l’Europa, o addirittura il mondo intero.
Nello sviluppo di nuovi modelli strategici di marketing è necessaria la conoscenza del settore, non solo perché questo si fonda su insieme non quantificabile di variabili che potrebbero o meno determinare una strategia vincente, ma anche perché è un campo estremamente flessibile, dinamico e in continua evoluzione. Non c’è spazio per adagiarsi sui risultati raggiunti, perché si tratta di una formazione continua e slegata dai paradigmi classici.
Da qui nasce l’importanza di affidarsi a professionisti del campo del marketing e nella fattispecie del geomarketing, come lo siamo noi di Qqubo. Un’analisi strategica accurata e competente del settore e del territorio sul quale si vuole avviare un nuovo business deve necessariamente passare da professionisti che hanno strumenti, metodi e conoscenze per sviluppare la strategia più efficace e raggiungere il miglior risultato possibile.